martedì

TUTTOBENIGNI 95/96

In un Paese normale sarebbe anacronistico parlare, a distanza di più di 10 anni, di un recital dal vivo in cui la comicità è incentrata principalmente sulla politica. Ma fortunatamente (...) siamo in Italia e ancora oggi si può godere di TUTTOBENIGNI 95/96 senza correre il rischio di non ricordarsi di qualche personaggio citato dal comico toscano.

Cito dal retro del dvd: "Dalla riforma elettorale alla riforma dei Dieci Comandamenti finchè Benigni diventa Dio, si arrabbia guardando l'Italia e proclama il Giudizio Universale anticipato. Nessuno può mancare all'appello: Berlusconi, Craxi, D'Alema, Prodi, Ferrara, Bossi, Fini, Sgarbi, Buttiglione...".

Lo spettacolo è un capolavoro assoluto, merita di essere visto e rivisto 100 volte, non sto neanche a farne una "recensione" (credo che la frase che ho scritto sopra dica tutto...); tuttavia una citazione particolare merita la scena in cui Benigni immagina l'incontro tra Berlusconi e Sgarbi quando l'uno decise di nominare l'altro Presidente della Commissione Cultura, soprattutto alla luce dei recenti episodi (vedi il video qua sotto) e considerando che il cosiddetto critico d'arte è attualmente Assessore alla Cultura del Comune di Milano.


Fra



domenica

Don AbBONDIo

Quando si dice "un uomo di fede"!
Sono passati ormai 10 mesi dalle elezioni politiche, ancora di più dalla campagna elettorale, ma questa proprio non la sapevo, ed è troppo succulenta per tacerla.
Qualche mese prima delle elezioni politiche Sandro Bondi ha inviato a tutte le parrocchie e le comunità religiose italiane un opuscolo dal titolo "I frutti e l'albero, 5 anni di governo Berlusconi letti alla luce della dottrina sociale della Chiesa". Già questo basterebbe per chiudere il post con una risata, ma c'è dell'altro.
Allegata all'opuscolo c'era una lettera di presentazione, a firma Sandro Bondi, in cui l'ex-sindaco Comunista di Fivizzano (vedi qui) lecca il c..o ai 25mila parroci italiani (che siano proprio loro i famosi 25mila che li hanno fatti perdere...?).
Lo giuro, ho letto e riletto questa lettera cercando di riassumere, di estrarne le frasi più "belle", ma non ci sono riuscito: ogni volta mi sembrava di violentare cotanta poesia e di privarvi di qualche risata, per cui godetevela per intero leggendo qui.
Pensate sia finita qui? Non ancora. Uno di questi parroci, Don Aldo Antonelli (un grande, vorrei conoscerlo), ha infatti deciso di rispedire al mittente l'opuscolo, allegando una lettera che riporto. Godetevela:

Signor Bondi,
sono abituato a dare alle parole il loro peso per cui a chiamarla "onorevole" dovrei coartare la mia coscienza. Ho ricevuto l'inverecondo opuscolo che lei, immagino, ha inviato a tutte le parrocchie d'Italia. Glielo restituisco senza nemmeno sfogliarlo e le ricordo che le parrocchie non sono discariche di rifiuti nè postriboli nei quali si possa fare opera di meretricio. Abbiamo una nostra dignità, noi sacerdoti, e non siamo usi a svendere per un piatto di fagioli il nostro patrimonio religioso, culturale, sociale ed umanistico che voi in cinque anni di malgoverno avete dilapidato.
Avete fatto razzia di tutto. Avete dissestato la finanza pubblica, avete ridotto alla fame gli enti locali da una parte e foraggiato, dall'altra, gli enti ecclesiastici cercando di comprarvi il nostro silenzio se non addirittura la nostra compiacenza.
Avete popolato il Parlamento di manigoldi, ladri e truffatori. Di 23 parlamentari condannati in via definitiva più dlla metà (13 per la precisione) fanno parte del vostro gruppo. Avete fornicato con il razzismo della Lega e con il fascismo di Rauti. Con voi i ricchi sono diventati più ricchi ed i poveri più poveri. Il vostro "Capo" in cinque anni ha quadruplicato il suo patrimonio, mentre le aziende del Paese andavano in crisi. Solo l'elettromeccanica, nell'ultimo quadrimestre del 2005, ha perso il 7,1% del suo fatturato.
I nostri pensionati, da qualche anno in qua, non solo non riescono più ad accantonare un soldo, ma hanno incominciato a rosicchiare i loro già risicati risparmi.
Avete speso energie e sedute-fiume in parlamento per difendere a denti stretti le "vostre" libertà mentre il Paese rotolava al 41° posto quanto a libertà di stampa e pluralismo di informazione, dopo l'Angola.
Avete mercificato i lavoratori e ipostatizzato le merci.
Si tenga pure, signor Bondi, la sua presunzione di coerenza con la "dottrina sociale della Chiesa". Noi preti vogliamo tenerci cara la libertà di lotta e di contestazione contro la deriva liberista, populista e plutocratica della vostra coalizione".

Chapeau!
Fra

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